Il tè è senza dubbio una delle bevande più amate nel mondo ed è disponibile in numerose versioni, molto differenti tra loro per origine, processi di lavorazione e proprietà, ma accomunate da un gusto unico e delicato, che incanta gli appassionati.
La pianta del tè è originaria della Cina, ma è ormai ampiamente diffusa anche in altre zone dell’Asia, in Africa e in Occidente, dove è oggi coltivata e consumata in grandi quantità. Sono molti gli amanti del tè e anche le risorse online focalizzate su questa bevanda, come te asiatico, che esplora tutte le sfumature di questo antico piacere, che spesso diventa un vero e proprio rituale di benessere.
Ma quali sono le varietà di tè più diffuse?
Il tè nero
Il tè arriva prevalentemente dai paesi africani e dall’India ed è caratterizzato da un sapore deciso, da un colore intenso e da una maggiore quantità di teina dai noti effetti energizzanti. Le foglie verdi del tè diventano scure per un processo di fermentazione a cui sono sottoposte e in particolare per il contatto con l’ossigeno.
I più diffusi tè neri sono il Ceylon, di provenienza Sri Lanka, con sentori di limone e molto aromatico, e il Darjeeling, coltivato nei pressi dell’Himalaya, anch’esso aromatico e molto gustoso. Invece, tra le miscele più note di tè neri, l’English breakfast, perfetta per la prima colazione, che mescola la variante Assam con altre varianti indiane.
Il tè verde
Il tè verde è un tè non fermentato, le cui foglie vengono essiccate con il calore, in modo da impedirne i processi di fermentazione e mantenere il tipico colore verde. È più chiaro come colore e meno intenso del tè nero, sia come gusto che come quantità di teina. Leggero e adatto a ogni momento della giornata, è particolarmente ricco di antiossidanti e ha numerose proprietà benefiche per l’organismo.
Una particolare tipologia di tè verde è il matcha, un tè in polvere che in Giappone viene consumata all’interno di veri rituali rilassanti. Viene sciolto in acqua bollente e mescolato con una caratteristica frusta in bambù, fino alla formazione di una schiuma leggera. Tra i suoi usi ci sono anche quello di colorante naturale, spezia e ingrediente base per dolci sfiziosi.
Il tè bianco
Tra i molti colori del tè, c’è anche il bianco. Come si ottiene questa varietà? È il tè meno lavorato rispetto a tutti i precedenti: le sue foglie infatti non subiscono alcun tipo di trasformazione, se non la semplice essiccazione e questo consente di ottenere una bevanda dalla forte azione benefiche sull’organismo e naturalmente dotato di una bassa quantità di teina. Esistono tipologie di tè bianco estremamente rare, come lo Yin Zen, raccolto solamente una volta ogni anno.
Tra le varietà di tè ci sono anche il tè rosso rooibos, privo di caffeina e considerato un elisir di lunga vita e Il tè giallo, tipico della Cina e poco diffuso in occidente.
Varietà particolari: il tè Pu-erh e il tè oolong
Il Pu-erh è un tè post fermentato, che viene stabilizzato prima che le sue foglie vengano sottoposte alla fermentazione, ottenuta in questo caso attraverso calore e umidità. Le sue peculiarità sono mo,to diverse da quelle del classico tè nero, sia per i processi con i quali viene ricavato, sia per le sue prorpietà.
Il tè oolong invece viene ottenuto con una parziale ossidazione delle sue: diversi tipi di ossidazione permettono di avere molte e differenti varietà di tè oolong. È anche noto come tè semifermentato e si posiziona, per colore, intensità ed effetti sul corpo, a metà strada tra il tè nero e il tè verde. Solo per i palati più raffinati.